martedì 1 novembre 2011

la beatitudine di Kailash

Ora appare meno convulsa e più appagata la vita di Kailash.
Si è conquistato più rispetto e più tempo disponibile presso il suo padrone, la piorrea di Vimala è regredita (receduta), e tutti quanti i bambini crescono e stanno bene.
Ajay e Ashesh hanno trascorso nel villaggio le intere festività di Deepawali, e vi sono rimasti ad accudire il negozio ed il bestiame da soli, anche in assenza dei nonni, allorché il babbo e la mamma di Kailash si sono recati per alcuni giorni ad Orcha.
Con i turisti Kailash ha riappreso a dare senza attendersi in cambio denaro, ad invitarli a casa sua e ad essere felice di cucinare e servire per loro il dhali, con vegetali e chiappati, anche se non ne sarà remunerato.
“ But I am happy, Sono felice anche così”.
Acquisisce comunque good Karma.
Nel suo agire c’è pur sempre calcolo, certo, ma Kailash gli conferisce una natura superiore.
“ Mi avessero dato mille, due mila rupie le avrei accettate. Ma duecento rupie , no, - mi ha detto oggi, che è Ognissanti, a proposito della coppia di turisti francesi che sono stati di ritorno a casa sua prima di partire per Varanasi. "Avrebbero pensato che l’ho fatto solo per denaro. Così almeno parleranno bene di me e faranno sì che a me si rivolgano altri turisti, indirizzandoli al mio hotel”
Beati davvero quelli che piangono, Kailash, perché saranno consolati. I puri di cuore perché come te vedranno il nirvana del regno dei cieli.

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