venerdì 23 dicembre 2011

Note politiche dicembre 2011

L’acqua è una risorsa ancora più economicamente importante del petrolio,talmente è una sorgente planetaria di vita e di morte.
Ne richiede in eccesso la nostra dieta carnea o quella basata sul riso, non che l’irrigazione delle monoculture tessili del cotone,mentre la sua mancanza impedisce di costruire case o di pervenire ad ottenere i magri proventi del proprio raccolto, dove altrove nel mondo si dipende maggiormente dai cicli naturali, in forma di pioggia stagionale sovrabbondante è ovunque catastrofica, devasta le stesse case di cui è stato l’impasto e le stesse messi di cui ha alimentato il rigoglio, e quando è inquinata è il principale agente malefico per i bambini, a iniziare dal latte in polvere… E’ "umile et utile et pretiosa et casta" purchè sia tutelata rispettando l’ambiente.Occorre la condivisione più diffusa di tale viva consapevolezza universale, perché l’acqua sia preservata come un bene comune dai poteri civici e politici.
Solo in tale orizzonte, certe questioni diventano sentite e vive perché si avverte l’interdipendenza di tutto. Non credo certo che bastino per valorizzare l'acqua la sensibilizzazione o le cognizioni della geo-politica, tanto meno normative, o istruzioni per l uso o corsi di addestramento, avvisi ai naviganti o a chi si è appena messo in circolazione….
Ad ogni modo nell' atmosfera culturale virtuosa che si prefigura, tra politica e tecnica deve sussistere un’osmosi. Seguito ad essere dell’opinione filosofico -“religiosa”, che politica e tecnica vadano distinte ma che al tempo stesso siano inseparabili ed irrisolvibili l‘ una nell’altra, che non si possa ridurre un discorso politico ad un discorso meramente tecnico- il tecnicismo- o il discorso tecnico a un discorso meramente politico- il politicismo.-, “ le scelte sono comunque ineludibili”-In tal senso non intendo sostituire una narrazione generale od un mito rigeneratore alle competenze specifiche che servono . Perché mai, in tale contesto, la politica, o l’amministrazione civica, non dovrbbero avvalersi delle competenze tecnico scientifiche formatesi nell’ambito privato? Seguito comunque a restare dell’idea che l’acqua, a differenza dell’industria agroalimentare, o dell’energia (?), sia una risorsa la cui gestione è incompatibile con il profitto privato- per i costi ed il controllo dei territori di scorrimento che sono richiesti da un suo uso finalizzato al bene comune. Non parlo per preclusioni ideologiche, suppongo. Ed il semplice tecnico, che non sia animato da determinati valori e da consapevolezza e sensibilità critica, che oltre che dalle norme non sia disciplinato da rigore e da scrupoli intellettuali e morali, purtroppo può essere asservito a ogni logica politica di partito o privata d’impresa. La riproposizione del cosiddetto “tecnico puro”, -come la “ politica volta disinteressatamente o super partes al bene comune”-, mi sembra solo lo spaccio aggiornato di un antico mito per opportunisti od ingenui, inavveduto o subdolo a seconda del verso.


la civiltà economica italiana è indubbio che sia fondamentalmente artigianale, (come nell'arte letteraria siamo stati maestri nelle piccole forme),( ricordiamoci pur sempre delle nostre eccellenze nella progettazione architettonica e urbanistica, ad esempio Renzo Piano), ma nella globalizzazione contemporanea la sublimazione industriale di ciò in cui siamo artigiani inimitabili qualitativamente , può essere già di per sé straordinario, se ci apriamo ai grandi mercati delle nuove superpotenze. Quanto non facciamo più, ossia “ chimica ad un certo livello, farmaceutica, elettronica”, forse non potremo più recuperarlo, o lo reintegreremo solo aprendoci al capitale straniero e ai suoi investimenti in Italia, rendendoci più " attrattivi" e occidentalizzando gli investitori orientali di Cina ed India, anzichè essere noi a cinesizzarci, come sta accadendo se nella grande industria non abbiamo altro dio all’ infuori di Marchionne.
Dobbiamo aprirci ed aprire in tal senso, dentro una politica industriale che va tuttavia concepita in forme sistemiche sopranazionali, nella con crescita dei futuri Stati Uniti d’Europa e delle sfide competitive della globalizzazione planetaria,- la crisi angosciante che stiamo vivendo potrà essere così il parto dolorosissimo del nostro accesso ai nuovi stili di vita e alle nuove forme d’uso delle risorse energetiche e ambientali che sono indotti dalle tecnologie della terza Rivoluzione industriale, senza le quali è impensabile universalizzare ancor più i diritti umani, che possano essere assicurati agli uni senza essere negati agli altri.
Quanto più in Occidente e in Oriente si permane negli stili di vita e nelle forme di consumo della seconda rivoluzione industriale, i diritti si faranno sempre più esclusivi ed è inevitabile che si acuiscano i conflitti duali che stiamo vivendo tra le generazioni e i loro cicli di vita, tra disoccupati, precari, garantiti, pensionati….
(Senza dimenticare, con rabbia indignata e sconvolta, che il debito.- come ha rilevato suo malgrado con onestà intellettuale lo stesso Oscar Giannino il 14 settembre scorso - è salito soprattutto durante i governi di centro Destra della nostra seconda Repubblica, e in ferrea concomitanza con una redistribuzione delle risorse e del reddito a tutto discapito di lavoratori e pensionati "di bronzo", di precari e marginali e senza lavoro,di scuola e ricerca e servizi assistenziali…


Più che l’esorcizzazione del razzismo come un tabù, il vero modo di prendere da esso le distanze e di neutralizzarlo– come sosteneva Tullia Zevi, già Presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiana- è il riconoscerne che nessuno ne... è immune, avvertirne ogni insorgenza in noi, a dispetto di ogni nostra presunzione, e impedirle così di radicarsi nel nostro modo di pensare e di fare. Adontarsi per l’accusa o per il sospetto di razzismo è il meccanismo consueto di rimozione mentale della sua permanenza in noi, sotto nuove mentite spoglie- “ Non per essere razzisti, ma… “Non vorrai mica dire che sono o che adesso siamo tutti razzisti.. " che litania desolante...

Contro l'antimilitarismo politico

L'antimilitarismo dei giovani che amano credere che l'esercito sia costituito solo da mercenari criminali, mi induce a ricordare loro che le ragioni per le quali i militari prendono parte alle missioni militari e per le quali decine di loro vi hanno perso la vita sono soprattutto motivazioni umanitarie e non belligeranti, non difformi da quelle di molti volontari delle ong. Debbo inoltre rammentare loro che nell’esercito italiano i soldati sono tuttora prevalentemente meridionali perché da ancor prima che avessi i loro anni nel Sud è più facile trovare lavoro nelle forze armate che nell’industria, che i soldati dell’esercito americano sono soprattutto poveri e di colore, abitanti dei ghetti e delle periferie.., che la vocazione al sangue e alle armi e il mercenariato c’entrano solo in parte o relativamente poco nel reclutamento… che le paghe sono infime per i soldati non graduati
“sono ragazzi che pur rischiando la vita ogni giorno non hanno la sicurezza di avere un posto di lavoro perchè i primi 8 anni sono sempre dei precari con 1000 euro al mese!e i tanto acclamati soldi della missione vanno via in tasse e in attrezzatura che loro stessi devono comprare di propria tasca se non vogliono vivere come dei disperati…” scrive la moglie di un militare in Afghanistan nel blog
del religioso Alex Zanotelli.
L'esercito italiano non adempie solo a compiti militari. Svolge in Italia e all'estero , bene o male, anche compiti di Protezione civile. Non c'ero io a spalare il fango nelle zone alluvionate di Toscana, Piemonte e Liguria. Dimenticarlo dall'antimiliarismo sortisce un effetto boomerang assicurato.
Preferisco pensare che tra i militari ci possano essere i macellai e gli eroi, i burocrati esecutivi e le acute mente strategiche e sensibili, persone particolarmente intelligenti e preparate od ordinarie o mediocri o vilmente opportuniste. Non posso dimenticarmi di Calipari e di Salvo d’Acquisto.
Devo rendere onore al merito, soprattutto se sono naturalmente pavido.
Ai miei tempi- il sessantotto e gli anni di piombo- era inimmaginabile che un magistrato potesse essere altrimenti che un servo togato dei padroni, espressione dell’ ingiustizia borghese.
Che un magistrato potesse essere una vittima della criminalità mafiosa, come Falcone e Borsellino, era inconcepibile.
A onore del vero ne sono state vittime anche preti e banchieri, come don Puglisi e Ambrosoli.
Così come ci sono capitalisti bestiali e capitalisti che nel Triveneto si sono suicidati perché hanno lasciato senza lavori i propri sfruttati.
Spero che le messe in scena operaiste e populiste della Lega servano a rendere più consapevoli che chi è di sinistra o progressista non deve diventare, al calduccio, tale caricatura benestante ed egoista della propria ispirazione ideale e dei propri orientamenti di vita.
Mi spiace, ma comunque volga le cose, resto allergico all’antimilitarismo dell’”Anima bella” che comunque è complice del disordine del mondo, l’antimilitarisamo di chi sta comunque godendo, come tutti quanti noi tutti, i comodi e gli agi relativi - anche missionari e predicatori- dell’ordine conseguito e raggiunto con i massacri e le guerre più sporche ed atroci di quel’interminabile macello- e ciclo di errori e disastri- che è la storia umana. Senza chiedersi che ne sarebbe delle genti di Bengasi o di Sarajevo, se con l’azione militare non fosse stato interrotto il fuoco nemico a cui erano esposte nella Libia di Geeddafi o nell’Ex-Jugoslavia( ricordo che in questi decenni la forza parlamentare più coerentemente antiinterventista è stata per crasso egoismo "padano" la lega Nord)
Tali interventi, oltre che da interessi economici e di geopolitica delle potenze intervenute a soccorso, sono stati motivati anche dalle aspettative umanitarie dell’opinione pubblica occidentale e araba. Il mantra del petrolio non spiega il 100% dell’essere umano. E’ l’abc di chi resta alla superficie dei fatti. Comunque le obiezioni che va rifiutato l'intervento militare umanitario si è agito a difesa di quelle popolazioni per neocolonialismo, sono politicamente irricevibili. E' come se da parte dello Stato si accettassero le tasse, gli insegnanti in classe, i medici in ospedale solo se chi versa i tributi , chi educa, chi cura, lo fa per il bene degli altri….Un conto è la politica, un conto è il regno dei cieli, che richiede per entrarvi l’azione di grazia del bene gratuito( Simon Weil) o l’azione disinteressata al frutto ( Baghavadgita). E chi non è credente sia coerentemente tale e distrugga veramente ogni idolo, secondo il nichilismo di Nietzsche.
Personalmente sono animalista, cerco di mangiare meno carne che posso, sono per la non violenza anche nei confronti del mondo vegetale, resto molto più prossimo in questo all’induismo e al jainismo che al cristianesimo divulgato, per il quale non vale minimamente per l’oggi che nella Genesi 1, 29, Dio all’uomo e agli altri animali affidi come cibo solo “ ogni verdura d’erba” , figuriamoci se mi aggrada la violenza dell’uomo sull’uomo, solo che la realtà storica è un mattatoio di cui non si vede un termine, non intervenire rende complici della violenza più disumana, le stesse organizzazioni umanitarie e le popolazioni civili richiedono di essere protette, al pari di missionari ed archeologi, e dobbiamo pur far fronte al silenzio degli innocenti, che resterebbero vittime inermi e indifese dei genocidi più cruenti se fosse per l’antimilitarismo, che ha un senso solo se è testimonianza assolutamente impolitica e apolitica di non resistenza, come insegna il buddhismo allo stesso cristianesimo militante, mentre tradisce la sua vocazione e sortisce gli effetti più complici e nefasti se si fa movimento politico.
Quanto alla missione in Afghanistan, occorre concorrere alla strategia d’uscita degli Usa, e con tutto l’orrore nel cuore per i bambini e le donne e i civili che sono morti vittime innocenti dei droni di guerra, di tutti i bombardamenti che hanno ucciso per sbaglio chi sparava in aria nel corso di festeggiamenti afgani di nozze, dico a chiare lettere che sono senza se e senza ma perché vi si resti in missione, finchè l’area non sia stata messa in sicurezza rispetto al rischio reale che è costituito innanzitutto dal suo uso come retroterra terroristico da parte del Pakistan, che dispone di arsenali atomici che possono cadere nelle mani di pericolosissime forze filoterroriste, le quali potrebbero impiegare l’atomica e il terrorismo afgano- e kashmiro- contro l’India e scatenarne la reazione tremenda, mettendo a rischio la sopravvivenza della vita non solo in quell’area… essendo l’India a sua volta immensa potenza nucleare, superdemocrazia ma anche stato di polizia micidiale.
Se si vuole saperne di più, su quest’ultimo punto, si possono leggere gli scritti della narratrice e attivista indiana Arundhati Roy.

E finisco con il rammentare che in questi giorni in Siria è accaduto che i militari dell'esercito dittatoriale hanno massacrato altri militari che hanno disertato o chesi sono uniti ai rivoltosi rifiutandosi di sparare contro il proprio popolo. Lo stesso è avvenuto orrendamente in Libia. E adesso porgo l’altra guancia e lascio tutte le ragioni di questo mondo all'antimilitarismo, se le vuole avere a tutti i costi.
Versione " drammatica
Io Era preferibile che il religioso Zanotelli si limitasse a chiedere una riduzione delle spese militari, sull'esempio della Germania. La radicalizzazione del suo discorso riduce l'ambito del consenso. non rende a Cesare quel che è di Cesare, purtroppo, ed è ingenerosa nei confronti di quei militari che in realtà intendono adempiere ad una missione umanitaria e vi adempiono con il sacrificio della loro vita. Trovo molto toccante tra le lettere quella di una moglie di un militare in Afghanistan.

S. "Missione umanitaria"?? Mi son persa qualcosa?...
Io Si, parecchio. Si legga meglio quello che ho scritto. Non ho espresso un giudizio sulla guerra in Afghanistan, ma ho chiesto rispetto per le ragioni per le quali certi giovani vi prendono parte e vi hanno perso la vita. Sono ragioni umanitarie e non belligeranti, non difformi da quelle di molti volontari delle ong, come documenta la lettera di quella giovane sposa di un militare cui mi riferivo. L'esercito italiano non adempie solo a compiti militari. Svolge in Italia e all'estero , bene o male, anche compiti di Protezione civile. Non c'ero io a spalare il fango nelle zone alluvionate di Toscana, Piemonte e Liguria. Dimenticarlo dall'antimiliarismo sortisce un effetto boomerang assicurato."
S "Suvvia... i soldati sono mercenari - chi va in Afghanistan, in Iraq, etc, lo fa perchè guadagna di più che a lavorare in fabbrica. E la funzione primaria di un esercito è quella di sparare. Se poi noi usiamo i soldati anche per raccogliere l'immondizia beh..."
Io "Ricordo alla gentile S. che nell’esercito italiano i soldati sono prevalentemente meridionali perché da ancor prima che avessi i suoi anni nel Sud è più facile trovare lavoro nelle forze armate che nell’industria, che i soldati dell’esercito americano sono soprattutto poveri e di colore, abitanti dei ghetti e delle periferie.., che la vocazione al sangue e alle armi e il mercenariato c’entrano solo in parte o relativamente poco nel reclutamento… che le paghe sono infime per i soldati non graduati
“sono ragazzi che pur rischiando la vita ogni giorno non hanno la sicurezza di avere un posto di lavoro perchè i primi 8 anni sono sempre dei precari con 1000 euro al mese!e i tanto acclamati soldi della missione vanno via in tasse e in attrezzatura che loro stessi devono comprare di propria tasca se non vogliono vivere come dei disperati…” scrive la moglie di un militare in Afghanistan nel blog
del religioso Alex Zanotelli."
Fabio Mazali Bravo Odorico ... io le stellette le ho portate (visto che dovevo farlo il militare, e che studiavo, ho deciso di fare l'ufficiale, almeno per portare a casa quattrio soldi ed eventualmente avere un'altra porta aperta sul mio futuro!) e non me ne vergogno ... anche se è stato per me un periodo difficile: allora si andava in Bosnia ... qualcuno ricorda cosa sia stata quella guerra? Ricordo molto bene quanto i croati ed altri desideravano che l'Europa e l'ONU arrivassero là (si dovette aspettare 4-5 anni, dal 92 al 97, per vedere intervenire la comunità internazionale), mentre Milosevic era a Daiton a contrattare (e prendere in giro il mondo intero) e contemporaneamente in serbia venivano ammazzate migliaia di persone (uomini, anziani, bambini, donne ... molte di queste stuprate ... cose inenarrabili) dall'esercito di Mladic ... lo sappiamo tutti che la guerra è la cosa più schifosa che esista, ma guardare le cose da dentro, a volte, è meglio. Se poi mi si dice che le spese militari devono scendere, sono d'accordo, che i velivoli prenotati devono essere in parte tagliati sono d'accordo ... ma non si deve fare mai di tutta un'erba un fascio ... perchè se arrivasse il giorno in cui qualcuno ti entra in casa ... cosa facciamo? Qualcuno sa cosa significhi vivere dopo tragedie di questo tipo? Poi, se uno mi dice che l'EU e l'ONU devono essere qualcosa di diverso, che sappia essere forte nei confronti di queste situazioni, allora dobbiamo impegnarci seriamente in politica estera ed avere governi nazionali affidabili ed autorevoli che possano andare nelle sedi internazionali a discutere di assetti geopolitici ben diversi. Non è cosetta facile, nè da poco."
A."io vedo solo una inutile spesa di soldi nella nostra partecipazione in Afghanistan, dal momento che in Italia non ci sono soldi mi sembra lecito smettere le nostre partecipazioni all'estero che tanto a noi non portano niente... paesi più fiorenti dei nostri se ne guardano bene dal mandare i loro militari in quelle terre..."
S D'accordo, ma non facciamo dei soldati degli eroi o degli agnelli - non sono nè l'uno nè l'altro. Fare il soldato è un lavoro - se si muore dalla voglia di fare del bene allora ci si può iscrivere a un'associazione di volontariato!
C.*esatto...la vita è fatta di scelte
Fabio Mazali Indiscutibile ... le scelte, però, non sempre sono così semplici da compiere ... ed essere soldato non significa necessariamente essere eroe o agnello, si sa benissimo a cosa si va incontro ... ma si sa anche che molto di quello che abbiamo in termini di sicurezza (non sempre ... il ruolo politico di indirizzo dei corpi armati e delle forze armate è fondamentale ... cosa, sulla quale, ad esempio, Maroni ha qualche colpa, visto quanto accaduto a Firenze e a certi movimenti che stanno tornando) è frutto della presenza di queste persone ... attenzione: anche la Costituzione (OK, tutto è rivedibile ... ) parla dell'importanza dei vari corpi armati e forze armate, come delle associazioni non profit, ONG ecc (in maniera non diretta).
IOIn realtà da parte di Sofia si esclude che chi è un militare possa compiere del bene, o alcunchè di utile. Io preferisco pensare che i militari possano essere macellai o eroi, oltre che persone ordinarie o mediocri o vilmente opportuniste. Non possono dimenticarmi di Calipari e di Salvo d’Acquisto.
Devo rendere onore al merito, soprattutto se sono naturalmente pavido.
Ai miei tempi-. Il sessantotto e gli anni di piombo- era ugualmente inimmaginabile che un magistrato potesse essere altrimenti che un servo togato dei padroni, espressione dell’ ingiustizia borghese.
Che un magistrato per il suo operato potesse diventare una vittima della criminalità mafiosa, come Falcone e Borsellino, era inconcepibile.
A onore del vero ne sono state vittime anche preti e banchieri, come don Puglisi e Ambrosoli.
Analogamente ci sono capitalisti bestiali e capitalisti che nel Triveneto si sono suicidati perché hanno lasciato senza lavori i propri sfruttati.
Spero che le messe in scena operaiste e populiste della Lega servano a rendere più consapevoli che chi è di sinistra o differentemente porogressista e democratico non deve avere niente in comune, al al proprio calduccio, con tale caricatura benestante della propria ispirazione ideale e dei propri orientamenti di vita.
S I militari sono utili.... per sparare.
IO Mi spiace, ma comunque volga le cose, in politica resto allergico all’antimilitarismo dell’”Anima bella” che comunque è complice del disordine del mondo, l’antimilitarisamo di chi sta comunque godendo, come tutti quanti noi tutti, i comodi e gli agi relativi - anche missionari e predicatori- dell’ordine conseguito e raggiunto con i massacri e le guerre più sporche ed atroci di quell’interminabile macello- e ciclo di errori e disastri- che è la storia umana. Senza chiedersi che ne sarebbe delle genti di Bengasi o di Sarajevo, se con l’azione militare non fosse stato interrotto il fuoco nemico a cui erano esposte nella Libia di Geeddafi o nell’Ex-Jugoslavia.( Concludo definitivamente ricordando che in questi decenni la forza parlamentare più coerentemente antiinterventista è stata per crasso egoismo "padano" la lega Nord)

S. Non mi dica che crede davvero che gli interventi militari NATO a Sarajevo e Bengasi siano stati motivati da nobili ideali di amore e fratellanza!!... Hahahaha... aspetto allora fiduciosa e col cuore pieno di speranza l'intervento militare delle grandi, illuminate potenze occidentali nel centro dell'Africa.

IO Tali interventi sono stati motivati anche da simili aspettative nell’opinione pubblica occidentale, ne sia convinta. Io conto pur infinitesimamente qualcosa come singolo , nelle sue attese Il mantra del petrolio non spiega il 100% dell’essere umano. E’ l’abc di chi resta alla superficie ei fatti. Comunque le sue obiezioni sono politicamente irricevibili. E come se da parte dello Stato si accettassero le tasse, gli insegnanti in classe, i medici in ospedale solo se chi versa i tributi , chi educa, chi cura, lo fa per il bene degli altri….Un conto è la politica, un conto è il regno dei cieli, che richiede per entrarvi l’azione di grazia del bene gratuito( Simone Weil) o l’azione disinteressata al frutto ( Baghavadgita). E chi non è credente sia coerentemente tale e distrugga veramente ogni idolo, secondo il nichilismo di Nietzsche. Buon natale e felice Anno Nuovo

Post Scriptum, quanto all'Africa centrale e al genocidio di 800.000 tutsi ed hutu moderati perpetrato nel 1994, secondo quanto traggo da Wikipedia alla voce genocidio del Ruanda " La storia del genocidio ruandese è anche la storia dell'indifferenza dell'Occidente di fronte ad eventi percepiti come distanti dai propri interessi. Emblematico fu l'atteggiamento dell'ONU che si disinteressò del tutto delle tempestive richieste di intervento inviategli dal maggiore generale canadese Roméo Dallaire,[senza fonte] comandante delle forze armate (2.500 uomini, ridotti a 500 un mese dopo l'inizio del genocidio) dell'ONU. Un passo tratto dal fax inviato all'ONU da Dallaire denuncia il rischio dell'imminente genocidio: Dal momento dell'arrivo della MINUAR, (l'informatore) ha ricevuto l'ordine di compilare l'elenco di tutti i tutsi di Kigali. Egli sospetta che si sia in vista della loro eliminazione. Dice che, per fare un esempio, le sue truppe in venti minuti potrebbero ammazzare fino a mille tutsi. (...) l'informatore è disposto a fornire l'indicazione di un grande deposito che ospita almeno centotrentacinque armi... Era pronto a condurci sul posto questa notte - se gli avessimo dato le seguenti garanzie: chiede che lui e la sua famiglia siano posti sotto la nostra protezione. Il Dipartimento per le Missioni di Pace con sede a New York non inviò la richiesta d'intervento alla Segreteria Generale né al Consiglio di Sicurezza""

Fabio Mazali La stessa cosa è avvenuta in Bosnia-Erzegovina ecc ... Che si sia arrivati in ritardo è legato in parte al fatto che là non ci sono fonti energetiche, ma anche al fatto che gli USA avevano tutto da perderci, infatti cercarono la collaborazione internazionale, che non c'era (in Italia men che meno, per le continue spinte antimilitari e ideologicamente anti-interventiste ... in parte anche io ero contro l'uso della forza, ma una volta che vedi cosa accade, che ascolti gente di quei posti - avevo amici serbi e croati allora, al Politecnico di MI ... ascoltare i loro racconti è stato illuminante - scopri che la mancanza di intervento diventa una compartecipazione al genocidio). Solo dopo che anche la UE decise di prendersi la sua responsabilità, come paesi interessati in quell'area, si decise din intervenire seriamente da parte degli USA. Come ho scritto, in quel mentre la gente moriva nelle fosse comuni ... nazismo del giorno d'oggi. Ritardare, spesso significa lasciare che gente innocente muoia.

S Veramente io, sin dal mio primo commento, ho contestato quel che ha scritto lei, signor Bergamaschi, e cioè che i militari vadano in guerra per ragioni umanitarie. La guerra è un affare politico ed economico - siamo noi che per pulirci la coscienza la rivestiamo di alti ideali. Quindi, se si vuole giustificare l'intrevento dell'Italia in Afghanistan, ad esempio, si fa senza a dire che i "militari in realtà intendono adempiere ad una missione umanitaria" - basta ammettere senza ipocrisie che l'Italia ha interesse (politico, non umanitario) a partecipare a un'azione militare appoggiata dalla NATO.

Io Senta, cara Sofia, personalmente sono animalista, cerco di mangiare meno carne che posso, sono per la non violenza anche nei confronti del mondo vegetale, resto molto più prossimo in questo all’induismo e al jainismo che non al cristianesimo divulgato, per il quale non vale minimamente per l’oggi che nella Genesi 1, 29, Dio all’uomo e agli altri animali affidi come cibo solo “ ogni verdura d’erba” , figuriamoci se mi aggrada la violenza dell’uomo sull’uomo, solo che né io né Fabio Mazali o D’Alema,- - gran bravo ministro degli esteri, a suo tempo, -, possiamo farci niente se la realtà storica è un mattatoio di cui non si vede un termine, se non intervenire rende complici della violenza più disumana, di genocidi di cui le si è risparmiato da parte mia ogni referto, - né io né altri possiamo farci niente se le stesse organizzazioni umanitarie e le popolazioni civili richiedono di essere protette, al pari di missionari ed archeologi, dobbiamo pur dare la parola al silenzio degli innocenti, che resterebbero vittime inermi e indifese dei genocidi più cruenti se fosse per l’antimilitarismo, che ha un senso solo se è testimonianza assolutamente impolitica e apolitica di non resistenza, come insegna il buddismo allo stesso cristianesimo militante, mentre tradisce la sua vocazione e sortisce gli effetti più complici e nefasti se si fa movimento politico,
Quanto alla missione in Afghanistan, occorre concorrere alla strategia d’uscita degli Usa, e con tutto l’orrore nel cuore per i bambini e le donne e i civili che sono morti vittime innocenti dei droni di guerra, di tutti i bombardamenti che hanno ucciso per sbaglio chi sparava in aria nel corso di festeggiamenti afgani di nozze, le dico a chiare lettere che sono senza se e senza ma perché vi si resti in missione, finchè l’area non sia stata messa in sicurezza rispetto al rischio reale che è costituito innanzitutto dal suo uso come retroterra terroristico da parte del Pakistan, che dispone di arsenali atomici che possono cadere nelle mani di pericolosissime forze filoterroriste, le quali potrebbero impiegare l’atomica e il terrorismo afgano- e kashmiro- contro l’India e scatenarne la reazione tremenda, mettendo a rischio la sopravvivenza della vita non solo in quell’area…- essendo l’India a sua volta immensa potenza nucleare, superdemocrazia ma anche stato di polizia micidiale.
Se vuole saperne di più, su quest’ultimo punto, si può leggere gli scritti della narratrice e attivista indiana Arundhati Roy.

E finisco con il rammentarle che in questi giorni in Siria è accaduto che i militari regolari dell'esercito dittatoriale hanno massacrato altri militari che hanno disertato o si sono uniti ai rivoltosi rifiutandosi di sparare contro il proprio popolo. Lo stesso è avvenuto orrendamente in Libia. E adesso le porgo l’altra guancia e le lascio tutte le ragioni di questo mondo se le vuole avere a tutti i costi, e a disprezzo di chi, a differenza di lei e di me, tra l’altro ha spalato “ immondizia” nei territori alluvionati, come si è permessa di scrivere, con ben scarso riguardo nei confronti della stessa popolazione disastrata, e in questi giorni ha sacrificato la sua vita per il bene degli altri.
Buon Natale e felice Anno Nuovo

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